Performance itinerante per scoprire il Teatro San Ferdinando
con apparizioni, illusioni, citazioni e fantasie teatrali
ispirate all’universo drammaturgico di Eduardo De Filippo
regia di Antonello Cossia
con i giovani attori ex allievi della scuola del teatro di Napoli
Carmine Benitozzi, Angela Bertamino, Sabrina Bruno, Viviana Curcio, Matteo De Luca, Alfredo Mundo
visite guidate a cura di Artepolis
in collaborazione con la Fondazione Eduardo De Filippo
Drammaturgia di estratti da testi di EDUARDO DE FILIPPO

«Quando cominciai a frequentare, in cerca di lavoro, la Galleria umberto, verso il 1915, 1916, gli attori si riunivano per lo più nello spazio attiguo all’entrata di via Toledo o affollando l’ex caffè Calzone, o passeggiando avanti e indietro per ore e ore; gli impresari invece frequentavano il caffèUmberto, mentre gli orchestrali, si raggruppavano nell’ala più vicina al teatro San Carlo. La galleria era insomma una specie di Borsa Valori del mondo dello spettacolo: un brusio ininterrotto, un gesticolare colorito e significativo, un buon affare per chi veniva preso dallo sconforto per non avere trovato lavoro. Qualche volta facevano il loro ingresso trionfale le compagnie di ritorno da tournée di successo: attrici, attori, tutti agghindati, sorridenti, sgargianti sfilavano accanto ai tavolini dov’erano seduti gli impresari – dai quali ottenevano lucrose scritture – mentre i comici meno fortunati, amareggiati e invidiosi, voltavano la faccia da un’altra parte.»
Questo bel ricordo di Eduardo De Filippo pubblicato grazie ad una intervista su – Il Mattino – del 27 dicembre 1979, ci riporta ai tempi del caffè chantant, epoca di innovazioni sceniche nell’ambito del teatro, grazie all’utilizzo in scena di un linguaggio diversamente articolato, composto da numeri di varietà, canzoni, rappresentazioni teatrali brevi, che allietavano e rendevano effervescenti le serate di un pubblico benestante che desiderava lasciarsi alle spalle la tragedia della guerra, seguendo la vivace e sfarzosa scia della Belle Époque, che aveva il suo apice spettacolare nell’Operetta e il Varietà, appunto. Il mondo che l’autore osserva e vive personalmente è quello delle difficoltà degli artisti che faticavano a ricevere una scrittura e si industriavano e inventavano costantemente numeri teatrali che avessero la forza di attirare l’attenzione del pubblico, così da sbarcare dignitosamente il lunario, basandosi solo sul proprio talento. Una vita veramente avventurosa e senza alcuna certezza, che costoro affrontavano con il coraggio e l’inconsapevolezza di chi insegue una profonda passione.
Nel segno di questa avvincente avventura del nostro grande autore, per la quarta occasione in tre anni, si presenta un progetto che nasce con la dichiarata e ferma intenzione di non svolgersi sul palcoscenico, che anzi viene negato alla vista dei visitatori con la chiusura dello splendido sipario, ma è l’intero spazio di tutto l’immobile, dal botteghino all’ingresso, alla bouvette, sostando in platea e scoprendo angoli, altrimenti ignorati di questo luogo, che si snoda un percorso di teatro all’improvviso, «teatro della sintesi», per citare i futuristi dell’avanguardia storica, che definivano fermamente in questo modo, un teatro che dava grande valore alla sorpresa, al guizzo comico, alla forza comunicativa, miscelando il serio, il comico, il grottesco. Un teatro in cui personaggi irreali, si muovevano in ambienti reali, con simultaneità e compenetrazione di tempo e spazio, giocando con l’elemento essenziale dell’inaspettato, una commedia all’improvviso, come nella migliore tradizione della commedia dell’arte. Come fu per gli anni giovani della Compagnia Umoristica De Filippo, durante i quali i tre fratelli si imposero all’attenzione nazionale, grazie soprattutto alla modernità, vivacità del loro stile di recitazione.
La compagnia è costituita da sei giovani attori formati alla scuola del Teatro Nazionale di Napoli, che rispondono alle caratteristiche richieste per aderire alla drammaturgia eduardiana costruita interamente dal tema che appunto si intende trattare.
A partire dalla Buvette di Eva, punto di ristoro dal forte valore di impresa sociale femminile, fino a giungere nella platea del teatro, si snoderà un percorso performativo, spettacolare, teatrale che prendendo spunto dai fasti del Varietà e dall’Operetta, proverà a raccontare la vita, la passione e il profondo coinvolgimento di artisti che immolavano totalmente la propria vita per rendere grande e luminosa la Storia del Teatro. Nel segno di una continuità che arriva fino ai nostri giorni.
Che più di ogni cosa ha l’obbiettivo di restituire ai più giovani il valore di una inestimabile eredità, radice e futuro della cultura teatrale napoletana.
E si ricomincia… punto e da capo …
Il successo se l’afferri
può durare una giornata e più
come pure una nottata
tutta una mesata
tutto un anno
ma però…
è soltanto una vampata
un bagliore che t’investirà
poi precipitosamente
ti riduce a niente
si fa buio intorno a te.
Punto e a capo
Punto e a capo
Punto e a capo.
Antonello Cossia
























