Massimiliano Civica, uno dei più interessanti ed innovativi registi del panorama teatrale italiano contemporaneo, ha scelto di confrontarsi con un classico shakespeariano, proponendone un taglio drammaturgico del tutto originale e innovativo. Come spiega nelle sue note “sopravvivono solo i ruoli di Antonio, Bassanio, Porzia e Shylock, più i due personaggi del subplot amoroso Lorenzo e Jessica. Questa riduzione è possibile senza dover riscrivere il testo, ma solo operando dei tagli. Il blocco dei ruoli principali sta infatti a sé ed è indipendente rispetto al resto dell’opera. Del tutto eliminati i personaggi secondari e il subplot che hanno funzione o di intermezzocomico o di digressioni, non particolarmente significative, dalla trama principale. L’ubi consistam del testo è infatti da rintracciarsi nel mondo delle relazioni delle quattro figure principali, con il contraltare utopico e di fuga nel sogno rappresentato dalla coppia di amanti Lorenzo e Jessica».
Attraverso questa personalissima messa in scena, che utilizza lo spazio vuoto e costumi-non costumi, connotati solo attraverso singoli accessori d’epoca, Civica prosegue il suo percorso artistico volto a valorizzare e a mettere in primo piano il lavoro degli attori nella loro relazione di gioco con il pubblico.