04/02/2026 21:00

05/02/2026 19:00

06/02/2026 21:00

07/02/2026 19:00

08/02/2026 18:00

LA PRINCIPESSA DI LAMPEDUSA
di Ruggero Cappuccio
diretto e interpretato da Sonia Bergamasco
musiche Marco Betta, Ivo Parlati, Charles Gounod, Nino Rota
scena Paolo Iammarrone, Vincenzo Fiorillo
costume Carlo Poggioli
luci Cesare Accetta
consulenza al suono Gup Alcaro
datore luci Antonio Palazzolo
aiuto regia Umberto Salvato
fonico Antonio D’Antuono
direttore di scena Massimiliano Albanese
aiuto fonico Luigi Aquino
macchinista Fabio Barra
segretaria di produzione Sabrina Codato
produzione Fondazione Campania dei Festival — Campania Teatro Festival

L’autore con questo spettacolo restituisce il coraggio di una donna carismatica come Beatrice Mastrogiovanni Tasca di Cutò, e la sua modernità. Madre di Giuseppe Tomasi di Lampedusa – autore de Il Gattopardo – donna risoluta e complessa, Beatrice si staglia fra le macerie di una Palermo ferita dai bombardamenti del maggio ‘43, e trova le parole per raccontare in prima persona le passioni , i fallimenti e le follie che muovono un’intera generazione, mentre il presente si sgretola e la guerra imperversa. È una partitura di sentimenti interpretata da Sonia Bergamasco con la ricchezza espressiva di cui è dotata – un concerto di emozioni in cui esplode il vitalismo di un’anima sublime. Il ritmo intenso e musicale della scrittura di scena di Ruggero Cappuccio invita a una danza sottile: la voce si sdoppia, si moltiplica, intona e scompone la trama di una vita attraverso alcune immagini salienti. E la linea musicale che dialoga con il racconto è una trama essenziale della storia ed è orchestrata con sapienza dal compositore Marco Betta e da Ivo Parlati. L’occasione di orchestrare una partitura per fantasmi attraverso un corpo solo e una sola voce, dichiara Sonia Bergamasco, me la offre Beatrice Mastrogiovanni Tasca di Cutò: donna forte, indipendente, principessa in una famiglia complessa, ferita e geniale. Beatrice viene chiamata a parlare in prima persona da Ruggero Cappuccio, con cui ho collaborato pochi anni fa per dare corpo ad un’altra figura di donna indimenticabile, la Cassandra del mito. Ruggero Cappuccio – che a Beatrice ha già dedicato il libro La principessa di Lampedusa – mi consegna ora la trama di un sogno, da me.ere in scena come interprete e come regista. Una trama musicale, in cui la voce della protagonista, e le tante voci di chi lei ha amato, detestato, compreso e rifiutato si intrecciano e si inseguono, prendono corpo e spazio. Un teatro delle emozioni e del pensiero. La solitudine essenziale di una donna che, in un presente senza tempo, prende finalmente il suo tempo per raccontarsi e raccontare la storia. Ho immaginato una scena luminosa e vuota, in cui le tracce di una vita, le parole non dette, il desiderio di sentirsi ancora parte, e la certezza di esserne ormai definitiamente fuori, sono al centro del gioco. Un’occasione per me imperdibile di mettere alla prova ancora una volta la forma monologo e per verificare quanto spazio ci sia per dare ospitalità  sulla scena a presenze e visioni, forte di una lingua e di una storia che parla al presente.

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