Attraverso il corpo, tanto quanto le parole e la musica, Non solo Medea indaga la fatalità e la libertà umana di fronte alla violenza della nostra società. Uno spettacolo atemporale e universale in quanto le battaglie di ieri ricordano quelle di oggi e la rovina di Pompei rimanda alla fragilità del continente europeo. La voce di un’attrice restituisce tutta la modernità delle tragedie greche attraverso monologhi estratti da opere immortali quali Antigone (Sofocle), Edipo Re (Sofocle), Medea (Euripide), Ifigenia in Aulide (Euripide) e Antigone (Jean Anouilh). In sette parti – l’esposizione, il rifiuto, la presa di coscienza, il rimpianto, l’accettazione, la rivolta, l’esodo – Non solo Medea interroga con forza la nozione di determinismo in una società in crisi e si fa portatrice, in uno slancio catartico, d’un desiderio di cambiamento.

Il corpo di diciassette danzatori risponde alle parole dei drammi antichi sul suono delle percussioni dal vivo. L’intenso dialogo tra i danzatori, l’attrice e il percussionista amplifica la tensione drammatica suscitata dall’amore e dalla lotta che caratterizzano questa creazione. Il passato e il presente si sfiorano e si urtano su uno sfondo musicale energico e potente, che attinge tanto al repertorio dei Pink Floyd, quanto ad alcuni estratti delle Sinfonie di Beethoven e Mahler.
Emio Greco –Pieter C. Scholten