Il triennio 2021-2024 della Scuola del Teatro Nazionale di Napoli, diretta da Renato Carpentieri, è giunto alla sua conclusione. Per l’occasione, gli allievi, sotto la guida registica del loro direttore, hanno portato in scena Noccioline che Fausto Paravidino scrisse nel 2001 a soli 25 anni su commissione del Royal National Theatre di Londra. Ritorna al San Ferdinando con tre repliche straordinarie in occasione della nostra anteprima di stagione dedicata ai giovani artisti e alle scuole di formazione teatrale.
L’opera, articolata in ventitré scene, ognuna introdotta da un titolo metaforico, racconta di un gruppo di ragazzi, che in un elegante salotto ordinano pizza e consumano Coca-Cola. Sono adolescenti inconsapevoli di ciò che li circonda, al punto da risultare innocenti anche delle piccole angherie tipiche di quell’età, che diventano però auspicio di violenza futura.
La causticità è financo divertente e non si percepisce chi ha torto e chi ragione. Un modo d’agire diverso appare, tuttavia, impossibile.
Il secondo atto è ambientato dieci anni dopo e il futuro si configura, se è possibile, ancora più oscuro. Quei presagi di un tempo a venire più cattivo sembrano essersi materializzati tutti.
I bambini una volta innocenti sono ora adulti violenti, che non riescono a ricordare. Conservano però l’umorismo di un tempo e questo li rende ancor più inquietanti. Non c’è oscenità in questi personaggi, ma è la loro spaventosa freddezza a non lasciare indifferente lo spettatore.