Dopo Y Olé! del 2015 il coreografo José Montalvo offre al pubblico dello Stabile di Napoli una nuova immersione nel suo mondo fatto di sogni che incrociano danza e ricordi personali. Carmen era il nome di sua nonna che era catalana. Ed è stato anche il ruolo preferito di sua madre, che era una danzatrice. Ma l’eroina di Bizet incarna soprattutto temi particolarmente cari al coreografo: incrocio di razze, immigrazione, infanzia, Spagna. Vede nella sensuale sigaraia andalusa una figura universale che attraversa i confini culturali e geografici, emblema dell’emancipazione femminile e di una ribellione che viene fatta ballando: “Carmen è un’esplosione festante di vita e ritmi. Una musica percorsa da un genio infantile, di grande e gioiosa profondità. Una sfida entusiasmante per una versione coreografica».