DAL 5 MARZO AL RIDOTTO DEL MERCADANTE UNA VERDE VENA DI FOLLIA REGIA EMANUELA GIORDANO CON MASCIA MUSY E VIVIANA LOMBARDO

Comunicato stampa del 28 Febbraio 2025

Scopri l’evento:

      DAL 5 MARZO AL RIDOTTO DEL MERCADANTE UNA VERDE VENA DI FOLLIA REGIA EMANUELA GIORDANO CON MASCIA MUSY E VIVIANA LOMBARDO

      28/02/2025

      comunicato stampa

      Mercoledì 5 marzo con repliche fino al 9 marzo  

      al Ridotto del Mercadante

      lo spettacolo

      UNA VERDE VENA DI FOLLIA

      tratto dal libro La vena verde (IQdB Edizioni)

      di Alessio Arena

      liberamente ispirato alle lettere di

      Maria Antonietta Portulano Pirandello

      adattamento teatrale e regia di Emanuela Giordano

      con Mascia Musy

      e Viviana Lombardo

      Una verde vena di follia è un canto d’amore e di alterità ispirato alle lettere che la moglie di Luigi Pirandello, Maria Antonietta Portulano, scrisse al figlio Stefano. In scena al Ridotto del Mercadante dal 5 al 9 marzo, lo spettacolo è tratto dal libro La vena verde (IQdB Edizioni) di Alessio Arena, liberamente ispirato alle lettere di Maria Antonietta Portulano Pirandello, adattamento teatrale e regia di Emanuela Giordano, con Mascia Musy e Viviana Lombardo, musiche originali Tommaso Di Giulio e Leonardo Ceccarelli, scene, costumi, luci Emanuela Giordano, produzione Teatro Biondo Palermo.

      Ci troviamo nell’Italia del secolo scorso, dove le donne “eccentriche” o di “eccessivo ed anarchico temperamento” venivano rinchiuse in “Case di custodia e cura”. La protagonista provoca, tiranneggia e cerca conforto nell’unico essere umano che ha la sventura di starle accanto: un’infermiera/custode che farebbe volentieri a meno di ascoltare le confessioni e gli sfoghi della donna, di contenere i suoi improvvisi sbalzi di umore e i tentativi di fuga.

      Nonostante la forzosa convivenza, gli scherzi atroci, gli spaventi continui, le vessazioni reciproche, le due donne instaurarono una relazione di mutua comprensione, quasi una sovrapposizione delle proprie esistenze ai margini, con accenti di improvvisa ironia, per ritagliarsi quel lembo di felicità che spetta a tutti gli esseri umani. L’odiato e amatissimo marito, egli stesso vittima e carnefice della donna, è continuamente evocato, raccontato, svelato, sognato.

      Note dell’autore

      Questo mio lungo monologo è un atto d’amore: un amore mancato, sofferto, fragile, combattuto, ma pur sempre amore. La storia è frutto della mia immaginazione e tuttavia è più vera del reale. Ho cercato di raccontare la disperazione, la rabbia, le nostalgie e le passioni contraddittorie di una delle tante donne che sono state prigioniere di una casa di cura e di custodia nel Novecento. La mia protagonista esprime un mondo interiore che raccoglie le esperienze e i sogni di tanti che, oggi come ieri, lottano per rivendicare la propria indipendenza e la propria dignità in contesti sociali miopi e sterili. Attraverso la voce di questa donna senza nome, ho voluto rappresentare la disperazione dei diversi di ogni genere, epoca e luogo, che da sempre sono relegati ai margini delle società.

      Dedico questo testo, quindi, a chi nasce e a chi muore dall’altro lato della luna. Tutti abbiamo sentito, almeno una volta, la necessità di navigare con lo sguardo la nostra vena verde.

      Alessio Arena

      Note di regia

      Mettiamo in scena un destino femminile che ci cammina a fianco. Siamo tutte figlie o nipoti della protagonista, donna di “inopportuna” fierezza, audace esploratrice di fantasie e verità scomode. Se fosse nata oggi, probabilmente, sarebbe un’artista di strada, una poetessa, Marina Abramovich, Alda Merini o magari una rock star. Avrebbe trasformato la sua “follia” in potenza creatrice.

      Sono partita da questa intuizione. Ho quindi immaginato una donna senza sospiri e vittimismi, visionaria e contraddittoria, che “grida” la sua necessità di esprimersi e di amare. In scena con lei, l’infermiera che l’accudisce oppone agli sproloqui e alle intemperanze della “matta” un ostinato silenzio. Ai pazzi, si sa, non bisogna dare confidenza. Grazie al suo sguardo rivelatore, che muta nel tempo, ho cercato di raccontare la nostra paura di contaminarci, perché la linea di confine tra normali e “anormali” è così sottile che potremmo facilmente valicarla.

      In scena abbiamo disegnato un luogo di espiazione e contenimento, per trovare una via di fuga ci vorrà un atto di coraggio estremo, un salto al di là del reale. La Storia, quella con la maiuscola, incombe nella stanza con notiziari radio di imprese belliche deliranti, la musica, invece, ballata, cantata ed infine immaginata ci regala libertà e poesia e ci conduce verso quella sottile linea verde nella quale cercare salvezza. Gli uomini, evocati, amati, disprezzati, gli uomini dell’ordine sociale e delle apparenze, restano fuori come un’ombra, un mito, una condanna.

      Emanuela Giordano

      Ridotto del Mercadante 5 al 9 marzo2025

      UNA VERDE VENE DI FOLLIA

      tratto dal libro La vena verde (IQdB Edizioni)

      di Alessio Arena

      liberamente ispirato alle lettere di Maria Antonietta Portulano Pirandello

      adattamento teatrale e regia di Emanuela Giordano

      con Mascia Musy

      e Viviana Lombardo

      musiche originali Tommaso Di Giulio e Leonardo Ceccarelli

      scene, costumi, luci Emanuela Giordano

      coordinatore dei servizi tecnici Giuseppe Baiamonte

      elettricista Marco Santoro

      caporeparto fonica Giuseppe Alterno

      macchinista Giuseppe Macaluso

      allestimento realizzato dalle maestranze del Teatro Biondo di Palermo

      produzione Teatro Biondo Palermo

      durata 60 minuti

      ufficio stampa

      Sergio Marra | responsabile

      Valeria Prestisimone | addetta stampa

      date e orari

      5 marzo ore 21:00; 6 marzo ore 21:00; 7 marzo ore 21:00; 8 marzo ore 19:00; 9 marzo ore 18:00

      Info www. teatrodinapoli.it

      Biglietterie tel 081.5513396 | 081.292030 / 081.291878 | biglietteria@ teatrodinapoli.it

      Questa notizia è stata pubblicata venerdì 28 Febbraio 2025 (11:05)

      Area stampa

      Sergio Marra
      responsabile ufficio stampa
      s.marra@teatrodinapoli.it

      Valeria Prestisimone
      ufficio stampa
      v.prestisimone@teatrodinapoli.it

      Iscriviti alla newsletter

      Resta aggiornato sulle novità del Teatro di Napoli