Amleto torna a dare forma a tutta la tragedia. Muovendomi in quest’opera per molti versi sfinita mi ritrovo dentro un sonno eterno. Poi come di ritorno da una morte ne sento il respiro: ogni figura prende su di sé il carico che le spetta, scardinando il personaggio a lei destinato, perfino derubando i versi degli altri, il loro tono, la loro ispirazione. Amleto, nelle acque del torrente, piange in Ofelia il proprio suicidio, Gertrude urla le parole di suo figlio usurpandogli la scena madre, e lui, Amleto, raspa il fondo della scena di cui è solo il becchino. È così che ogni spettro, ogni persona, conquista un altro silenzio.
Un primo movimento intitolato La morte del giovane principe era stato ideato e presentato in occasione del Festival Volterra Teatro 2001.
Alfonso Benadduce